domenica 27 marzo 2011

Il Legno

Il legno è il materiale ecologico da costruzione per eccellenza, per le sue caratteristiche di resistenza meccanica, coibenza termica, traspirabilità e neutralità ai campi elettrostatici. Il legno ha un’elevata resistenza alla deteriorazione e al fuoco grazie al fatto che, in caso di incendio, lo strato più esterno del legno si carbonizza proteggendone gli strati più interni.
Anche quando viene separato dalle sue radici continua a vivere e a respirare migliorando la qualità del microclima domestico, compensando naturalmente tutte le variazioni di umidità all’interno di un ambiente (assorbe l’umidità in eccesso per restituirla quando l’ambiente è secco). Inoltre il legno è un materiale “caldo” ha la stessa temperatura del corpo umano, isola dalle correnti indotte, attutisce i suoni, filtra e depura l’aria, la sua durata è da considerarsi illimitata, pensiamo che in paesi come il Giappone o la Cina esistono costruzioni realizzate in legno millenarie.

Tutte le specie di legno, hanno una propria e differente resistenza naturale all’attacco dei funghi e dei parassiti che potrebbero indebolirne la resistenza meccanica.
Il mantenimento di tutte le caratteristiche del legno che abbiamo finora citato è sempre legato al corretto taglio e alla corretta essiccazione delle varie essenze.
Il taglio deve essere fatto durante la stagione invernale quando l’attività della linfa è minore e la porosità del legno è ridotta; i legni tagliati in inverno devono essere stagionati naturalmente senza forzature fino al raggiungimento del 12% di umidità. 
La stagionatura deve avvenire all’aperto evitando coperture non traspiranti le quali non consentirebbero un’asciugatura uniforme; deve coprire in arco di tempo di almeno sei mesi garantendo al legno una migliore stabilità e la possibilità di assestarsi nel tempo.
Qualora il taglio non avvenga in inverno, è consigliabile rimuovere subito la corteccia onde evitare l’annidamento di insetti e tarli.
I legnami che vengono tagliati ed essiccati secondo le regole sopra elencate sono di norma in grado di resistere da soli agli attacchi dei parassiti.
I trattamenti antiparassitari preventivi di tipo chimico possono essere sostituiti con bagni ai Sali di boro, oppure con un passaggio in autoclave a 60° che, eliminando dalla lignina le sostanze organiche, la rende inappetibile ai parassiti. La lucidatura regolare e periodica con cera naturale d’api e propoli, l’impregnazione con olii e cere naturali, costituiscono un’efficace protezione e contribuiscono a stabilizzare il colore del legno nel tempo.
Eventuali protezioni estetiche possono essere ottenute utilizzando cere con ossidi naturali oppure vernici prive di derivati del petrolio.
La scelta dell’essenza deve essere fatta in base all’utilizzo che se ne deve fare:
Abete, castagno, cipresso, faggio, larice, pino larice, pino marittimo, pino silvestre sono essenze consigliate per usi strutturali.
Abete (bianco e rosso), castagno, faggio, tutti i tipi di rovere (quercia), larice, noce, pino silvestre, pino cembro, pioppo, robinia sono essenze consigliate per pavimentazioni, infissi e arredamenti.

La caratteristica di compatibilità ambientale del legno viene facilmente meno se non si valutano alcuni fattori determinanti legati alla produzione alla lavorazione del legname.
I fattori legati alla lavorazione sono quelli sopra descritti relativamente al taglio all’essiccazione e all’eventuale protezione del legno.
Rispetto all’origine del legname va detto che va sempre evitato l’utilizzo di legname proveniente da foreste primarie, la cui formazione ha richiesto millenni di evoluzione e che rischia di distruggersi per sempre a causa del suo sfruttamento intensivo.
La provenienza migliore è quella locale nazionale o europea e da foreste a gestione sostenibile e a coltivazione controllata.

Legno per usi strutturali
Legno massiccio
Per l’uso strutturale vengono principalmente impiegati tre tipi di legno: il legno massiccio, il legno lamellare e il legno massiccio incollato a pettine.
Le essenze più utilizzate a tale scopo sono: abete, castagno, cipresso, faggio, larice, pino.
Nelle segherie i tronchi d’albero vengono trasformati in travi ed in tavolame di varia dimensione e lunghezza sfruttando al massimo la sezione dei tronchi.
I segati sono classificati:
- a spigolo vivo (classe A);
- a spigolo rotondo (classe B)
- a spigolo sgrossato (classe C).
Gli elementi in legno massiccio più utilizati in edilizia sono:
- legni tondi con diametro medio di 25 cm;
- travi sgrossati con sezione 12/12cm;
- travi a spigolo vivo con sezione rettangolare;
- morali e moraloni con sezione 5/5 cm fino a 12/12 cm;
- tavolame con spessori dai 20 ai 100mm.

Legno per usi strutturali
Legno lamellare
Il legno lamellare è costituito da tavole di legno massello piallate ed incollate tra loro. Il legno lamellare associa ai pregi estetici del legno massello qualità fisico meccaniche derivanti dalla sezione dei legnami ed una tecnica di realizzazione che lo rendono controllato e garantito.
Le prestazioni del legno lamellare ed i pregi rispetto al legno massello riguardano la lavorazione del materiale stesso con la possibilità di ridurre le imperfezioni intrinseche come sacche di resina e nodi. L’elemento che si ottine è pertanto più omogeneo e riesce a garantire levate prestazioni meccaniche. Per questo motivo il lamellare nelle grandi strutture consente di ottenere luci molto ampie con pesi assai contenuti.
Rispetto alle travi in legno massello, le travi lamellari possono essere realizzate in lunghezze minori, con un rapporto base altezza più favorevole ai fini della resistenza meccanica e con forme non necessariamente rettilinee. Dal punto di vista della resistenza al fuoco il legno lamellare è combustibile ma è possibile valutare i tempi di combustione degli elementi strutturali e procedere al loro dimensionamento con l’obiettivo di garantire una durata prestabilita in caso di incendio.
La resistenza al fuoco delle strutture in legno lamellare è condizionata dalla presenza dei giunti metallici, piastre, bulloni e chiodi che iniziano a perdere le loro caratteristiche meccaniche già a 300°C.
Il lamellare, in relazione al suo processo di produzione, risulta meno sensibile del legno massiccio alle aggressioni biologiche causate da insetti e funghi e presenta una maggior resistenza ali agenti corrosivi.
Anche il lamellare come il legno massello richiede le accortezze costruttive tipiche del legno:
deve essere protetto dagli agenti atmosferici, progettando i dettagli costruttivi in relazione alla caratteristica dl materiale (come il ristagno di umidità nell’attacco a terra).
Un aspetto fondamentale, però, che riguarda l’utilizzo del legno lamellare, è l’utilizzo di collanti spesso con elevati contenuti di formaldeide.

Materiali derivati dal legno
Pannelli in fibre di legno
In commercio esistono molti materiali che derivano dal legno utilizzati per differenti scopi, quali la produzione di pannelli per la realizzazione di arredi, o per il termo-fonoisolamento degli edifici.
Per ottenere pannelli in fibra di legno vengono normalmente utilizzati scarti di legno da lavorazioni. Le fibre del legno vengono semplicemente sminuzzate e pressate senza l’aggiunta di collanti particolari, ma solo con lignina.
I pannelli così ottenuti sono traspiranti e antistatici presentano un basso valore di conducibilità termica, quindi sono termoisolanti e isolano anche acusticamente (12 cm di legno corrispondono in termini di isolamento termico a sei volte quello del mattone e a dodici volte quello del cemento, con una corrispondenza in spessori pari a 60cm di muro in mattoni e 120 cm di muro in cemento).

venerdì 25 marzo 2011

Carte da parati di design


Con il catalogo Wall & Decò la fotografia diventa carta da parati, creando un binomio nuovo, ricco di nuove ed infinite personalizzazioni. Non più solo uno stesso schematico motivo ripetuto ad ogni giunta, ma la riproduzione perfetta di immagini di grandi dimensioni in grado di creare l'effetto di uno schema unico su tutta la superficie murale.

Wall&Decò è un'ispirazione creativa che gravita in equilibrio costante tra progettazione e design, iperrealismo fotografico e grafica, ricerca e immediatezza formale, una fresca rivoluzione che travolge e rinnova l'ormai superato concetto di carta da parati e arriva alla creazione di soluzioni per il rivestimento murale dallo stile unico e dal forte impatto visivo.

Non più carte dai toni neutri, dai soggetti reiterati e monotematici o dal grafismo esasperato, ma soluzioni che sono il risultato di un'approfondita ricerca dei materiali e del loro potenziale decorativo, dei soggetti e della loro futura collocazione.

Da sottolineare la totale flessibilità degli articoli, che permette di personalizzare i soggetti e ritrovare al loro interno tracce della propria storia personale. 

Lavabili e di facile montaggio, i rivestimenti Wall&Decò sono dotati di certificazione ignifuga e retro in TNT, elemento che garantisce massima stabilità e praticità di montaggio.

Un altra idea green +++ per rivestire le pareti della propria casa. 

sabato 19 marzo 2011

Facepots: i vasi come cornici.


Non si tratta solo di vasi, e non si tratta solo di cornici: i Facepots infatti, creati dallo studio Good della Repubblica del Kazakistan, sono oggetti che oltre a svolgere due differenti funzioni, creano un unicum sorprendente, ogni volta diverso e soprattutto divertente.

Facepots


Se infatti da una parte i Facepots sono vasi a tutti gli effetti e grazie all'utilizzo di una pellicola trasparente protettiva possono essere decorati con le immagini di qualunque viso, come se fossero delle vere e proprie cornici alternative, dall'altra questi stessi oggetti diventano un elemento nuovo, altro rispetto ai due dai quali si è partiti.

L'unione di facce e piante dà vita appunto a figure nuove, potenzialmente bizzarre, dove il viso di un amico, di un figlio, di un genitore diventa motivo di ironia, grazie alla nuova capigliatura costituita proprio dai rami, dalle foglie, dai fiori della pianta che il vaso contiene.

Per questo motivo i Facepots sono prodotti in misure differenti, affinchè le diverse tipologie di piante possano adattarsi a visi differenti e di qualunque età.

Un modo come un altro per rendere green+++ la tua famiglia

 

lunedì 14 marzo 2011

Giardinaggio in casa.

Practical Urban Hanging Gardens
Chi dice che i proprietari d'appartamento non possono godere del divertimento e del buon umore  che deriva dal coltivare diverse piante ornamentali o verdura? Il giardinaggio in casa è un concetto ormai ripreso da più parti e le idee di design inerenti a questo campo sono all'ordine del giorno, come ad esempio queste stupende tasche in acciaio e tessuto impermeabile. Un suggerimento, utilizziamole in cucina per coltivare le spezie tipo basilico, rosmarino o salvia, tutto ciò vi consentirà di profumare l'ambiente e adoperare piante fresche per la cucina. Un altro passo avanti nella consapevolezza del verde. Green +++
        

domenica 6 marzo 2011

Risparmiare l'acqua

L’impianto idraulico comprende l’allaccio dell’edificio all’acquedotto, la distribuzione di acqua potabile e di acqua per usi alimentari, la produzione e la distribuzione dell’acqua calda sanitaria ed il collegamento dell’impianto alla fognatura.
Un moderno impianto idraulico deve essere progettato ponendo una particolare attenzione al risparmio dell’acqua potabile. Deve cioè essere sempre valutata la possibilità di adottare strategie per la riduzione dei cosumi, come il recupero dell’acqua piovana o il riuso delle accque grigie.

Esistono svariati metodi per risparmiare acqua all’interno di un edificio:

- i rubinetti dotati di frangigetto consentono di aggiungere aria all’acqua riducendo i consumi idrici del 30-50%. Il sistema è formato da una spirale che imprime all’acqua un movimento circolare, studiato per potenziarne la velocità di uscita, e da un insieme di retine, che sfruttando questa velocità, addizionano l’aria all’acqua aumentando il volume del getto;
- i miscelatori che contengono una speciale cartuccia per limitare la portata. In base alle necessità la leva di apertura si può disporre in due zone. La prima, detta di economia, eroga al massimo 5 litri al minuto di acqua con un risparmio del 50%. Quando il fabbisogno idrico è maggiore, basta superare l’azione frenante opposta dalla leva per ottenere 13 litri al minuto;
- i rubinetti e le cassette di risciacquo a risparmio idrico consentono di regolare la portata d’acqua necessaria in base alla necessità del momento. Con questo metodo anziché consumare circa 9 litri di acqua si ha l’opportunità di scegliere, grazie al doppio tasto di erogazione, quanta acqua scaricare.
In sostituzione dell’acqua potabile si possono anche utilizzare le acque grigie opportunamente depurate.
L’acqua fornita dagli acquedotti comunali proviene di solito da fonti differenti come sorgenti, falde, fiumi, laghi e bacini artificiali. A seconda della provenienza, sono necessari opportuni trattamenti per renderla potabile. L’acqua è considerata potabile quando possiede tutte le caratteristiche fisiche, organolettiche, chimiche e biologiche per poter servire ad usi alimentari.
I parametri delle qualità dell’acqua potabile definiti dal DPR n. 236 del 4 maggio 1988 (in attuazione della direttiva n. 80/778/CEE concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano) sono:

- organolettici (calore, torpidità, sapore, odore);
- chimico-fisici (temperatura, pH, conducibilità, durezza, residuo fisso, ossigeno disciolto, sostanze chimiche varie ed anche utili sotto il profilo alimentare, come calcio, magnesio, sodio, ed anidride carbonica);
- contenuto di sostane indesiderabili (ammoniaca, nitriti, nitrati, idrocarburi policiclici aromatici);
- microbiologici (batteri coliformi e streptococchi).

Esistono poi anche svariati sistemi per il riutilizzo delle acque piovane, ma questi saranno meglio descritti in un post successivo.

Fate proseliti, battetevi, incazzatevi incoraggiate tutti quelli che conoscete, aiutatemi a colorare di verde il nostro pezzettino di mondo. Green +++

mercoledì 2 marzo 2011

La Pittura a calce

Una delle pitture naturali più comuni e naturali è quella a base di calce. 
Questa contiene acqua e grassello di calce invecchiato, filtrato e macinato, carbonati di calcio amorfi e/o cristallini, talco, mica, caolino, baritina, borace, addensanti come bentonite, multicellulosa, amido o farina di guar, leganti organici animali come uovo(tuorlo e/o albume), latte, cera d’api, grassi vegetali, olio di lino ed infine oli essenziali.
La calce funge nello stesso tempo da legante, da pigmento e da disinfettante in quanto l’elevata acidità del materiale ha un effetto battericida ed antimuffa.
Questa pittura presenta una notevole resistenza all’umidità, è in grado di assorbire gli odori, ma è poco durevole e richiede di essere applicata ciclicamente una volta ogni 2-3 anni.
La sua applicazione è preferibile su superfici non troppo lisce in modo che sia garantita la sua
aderenza al sottofondo. L’aderenza può essere inoltre migliorata aggiungendo un legante come la caseina nell’impasto.
Anche se molto fine la pittura a calce conserva una ruvidità che non la rende molto adatta ad
essere utilizzata su superfici perfettamente lisce come il cartogesso.
Per colorare le pitture devono essere utilizzate esclusivamente terre naturali.
Senza aggiungere altro, very green +++