venerdì 2 luglio 2010

Fondazioni in pietra

Le fondazioni in pietrame sono il sistema più antico utilizzato per creare la base per la struttura di un edificio, ed è indicato soprattutto per elevazioni in legno o in terra cruda.
Il pietrame distribuisce uniformemente i carichi della struttura costituendo una barriera per la risalita capillare dell’umidità dal terreno.
È preferibile utilizzare pietra locale, ma alcuni tipi di pietrame possono emettere gas radioattivi (tufo, pozzolana) o radon (granito) ed è consigliabile eseguire dei controlli su un campione di materiale prima di utilizzarlo.

Le fondazioni possono essere realizzate in due modalità:

- con muratura di pietrame poggiate direttamente nello scavo
- a sacco con scapoli di pietra mescolati con malta

La grande quantità di scarto di lavorazione della pietra può essere in parte riutilizzata per piastrelle e graniglia, come vedremo poi nei capitoli riguardanti i rivestimenti.

Il pietrame è il collegamento naturale tra l’edificio e il terreno, distribuendo i carichi su di esso, evita le lesioni alle pareti perimetrali dovuti ad eventuali assestamenti; contrasta in modo efficacie la risalita capillare e funge da plinto per i pilastri in legno.

La posa in opera consiste nell’eseguire lo scavo a partire dal piano di sbancamento per accogliere la muratura in pietrame, quest’ultima riempie lo scavo fino al piano dello sbancamento ed i muri dell’edificio poggiano direttamente su di essa.

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