La costruzione di case con pareti in legno massiccio, come il “blockbau” o il “fachwerk”, riprende una tradizione edilizia diffusa in Europa, soprattutto nelle regioni alpine e nei paesi nordici.
Queste tipologie, sia per stretti motivi di manutenzione conservativa che per nuove esigenze costruttive, hanno subito notevoli migliorie tecniche, soprattutto in rapporto al problema del ritiro del legno in opera e le sue indesiderabili conseguenze (crepe nell’intonaco, fenditure, ecc.).
Il sistema prevede essenzialmente l’impiego di tronchetti in legno massiccio o lamellare di varie essenze e dimensioni, squadrati o stondati, con doppia o tripla lavorazione a maschio e femmina, i quali vengono sovrapposti verticalmente tra loro fino a formare la parete divisoria o portante.
Tali sistemi sono stati adottati dalla produzione industriale di case prefabbricate, disponibili in varie dimensioni standardizzate.
Il legno in quanto materiale naturale, compatto ed omogeneo, riesce a fornire prestazioni elevate di isolamento termico ed acustico, oltre a saper regolare l’umidità interna dei locali portando il comfort ad alti livelli.
Il legno è un materiale ecologico non solo perchè è una materia prima rinnovabile, ma anche perchè produce residui di lavorazioni degradabili o riutilizzabili, ma anche e soprattutto perchè il suo utilizzo dalla foresta alla fabbrica al cantiere, richiede un impiego di energia di gran lunga inferiore rispetto a tutti gli altri materiali impiegati nelle costruzioni, da qui ne deriva un minor inquinamento.
Le pareti di queste case sono composte da tronchi d’albero (normalmente abete rosso), squadrati o lasciati leggermente tondi i quali,opportunamente ammorsati nelle tre direzioni spaziali, rendono la struttura staticamente efficiente, specialmente nei confronti delle azioni orizzontali come quelle esercitate dal vento e dal sisma.
Questi elementi, opportunamente scanalati, vengono montati l’uno sull’altro e, agli angoli, uniti ad incastro. Lo spessore delle pareti varia da 6 a 20 cm. Quelle con spessori inferiori a 14/16 cm sono troppo leggere per soddisfare i requisiti termoacustici richiesti per una normale abitazione e richiedono un ulteriore rivestimento.
Gli elementi strutturali in legno massello sono completamente riutilizzabli o riciclabili in nuove strutture.
Pareti in legno massiccio esterne con isolamento interno Il rivestimento di una parete in legno massiccio consiste normalmente in uno strato di materiale termoisolante e un tavolato in legno. Inoltre conviene l’inserimento di una barriera al vento(carta kraft). I materiali termoisolanti più adatti sono i pannelli teneri in fibre di legno, i materassini in fibra di cocco e i pannelli in trucioli di legno mineralizzati.
Il principale inconveniente di queste pareti, con o senza isolamento, consiste nel ritiro del legno massiccio. Il ritiro in asse perpendicolare alle fibre è molto più elevato rispetto a quello in asse del tronco, infatti, il ritiro di un elemento orizzontale dell’altezza di 20cm è di 2-3 mm, il ritiro dei pilastri è invece molto inferiore, cioè 2-3mm su una lunghezza di 3 m.
Di questo ritiro si deve tenere conto nella costruzione di porte, finestre, scale, canne fumarie ed installazioni. Sopra le finestre e le porte deve rimanere un adeguato spazio, riempito con fibre di cocco o con un altro materiale fibroso, per consentire l’assestamento, altrimenti le pareti non risultano più a camera d’aria.
Prima dell’acquisto di una casa prefabbricata in legno ci si deve informare presso il produttore sugli eventuali trattamenti antiparassitari subiti. È, comunque preferibile, acquistare case non pretrattate e di trattarle con propri prodotti innocui. I problemi legati alla qualità dell’aria sono ascrivibili, infatti, alla necessità di protezione del materiale nei confronti dell’aggressione biologica e di protezione nei confronti del fuoco, pertanto anche in questo caso la questione si sposta principalmente nei confronti della natura dei prodotti utilizzati per i relativi trattamenti.
Rispetto alla posa in opera grande attenzione si dovrà prestare ai particolari costruttivi dei bagni e degli altri locali umidi dove i blocchetti dovranno essere opportunamnte isolati distaccati dal terreno tramite un massetto opportunamnete dimensionato.
È consigliabile evitare il montaggio con collanti e la sigillatura degli interstizi con schiume, resine, mastici e siliconi. Nel caso di rivestimento delle pareti interne con materiale isolante o di protezione nei confronti dell’umidità (barriera al vapore) si dovrà prestare attenzione al possibile effetto di “incapsulamento” dell’ambiente confinato. Tale effetto comporta che le sostanze inquinanti eventualmente presenti nell’aria interna non possono traspirare verso l’esterno attraverso le pareti, mentre l’effetto di assorbimento e depurazione dell’aria può essere svolto esclusivamente dallo strato di finitura interna superficiale (perline, pannelli).
Per la protezione al fuoco il rivestimento interno con gesso offre garanzie molto superiori ai trattamenti ignifuganti con prodotti chimici, anche se non permette di mantenere il legno a vista. È bene limitare il più possibile la manutenzione con vernici poliuretaniche o epossidiche in interni in quanto producono forti e prolungate emissioni inquinanti.
Da evitare anche il trattamento periodico in ambienti confinati con conservanti e coloranti a impregnazione: essi non formano un film protettivo superficiale e possono rilasciare in modo continuato inquinanti nell’ambiente.
La tecnica di assemblaggio a secco permette di velocizzare i tempi di cantiere e minimizza i rischi di impatto sulla qualità dell’aria interna.
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