lunedì 12 luglio 2010

Muri in pietra

I muri in pietrame rappresentano la prima categoria di murature con elementi naturali previste oggidalle Norme D.M. 20/11/ 1987 che distinguono:

1) muratura di pietra non squadrata;
2) muratura di pietra listata;
3) muratura di pietra squadrata.

Il primo tipo di muratura (pietra non squadrata) è quella realizzata con materiale di cava lavorato solo grossolanamente, posto in opera in strati sufficientemente regolari. Agli incroci dei muri ed agli angoli vanno posti elementi lapidei più regolari e meglio squadrati.
Lo spessore minimo delle murature in pietrame irregolare sono le più penalizzate dalle norme dato che lo spessore minimo deve essere di 50 cm, spessore che diminuisce a 40 cm per le murature in pietrame e listatura in conglomerato cementizio semplice o armato e a 24 cm per le murature a conci lapidei squadrati.
Le rocce possono essere raggruppate in tre categorie ben distinte a seconda della loro genesi:

• rocce ignee o magmatiche quali graniti, porfidi, basalti, tufi vulcanici, ecc.
• rocce sedimentarie a loro volta classificate in:

rocce clastiche o detritiche: arenarie, argille, marne, ecc.
rocce organogene: come calcari e dolomie
rocce di origine chimica: come travertini, gessi, caolini

• rocce metamorfiche derivate dalla trasformazione di altre rocce (ignee o sedimentarie) che originano marmi e gneiss.
I muri in pietrame vanno costruiti selezionando rocce con caratteristiche idonee, data l’estrema
variabilità delle rocce stesse.
Le pietre vive utilizzabili per questo tipo di muratura provengono dal gruppo delle rocce sedimentarie e metamorfiche. Risultano infatti essere meno adatte le rocce ignee perché dure e fragili perché dure e fragili, ma soprattutto per la modesta capacità di legarsi alle malte.
La struttura muraria in pietra viva, come qualsiasi altro tipo di muratura, va difesa dall’umidità capillare ed esterna (per rendere più semplice la scelta del tipo di pietra viva è bene determinare la sua resistenza agli agenti atmosferici e il mantenimento del suo colore originario).
Gli elementi lapidei costituenti la muratura devono soddisfare i seguenti requisiti:
- provenire di norma da abbattimenti di rocce;
- essere resistenti al gelo;
- non contenere sostanze in soluzione o residui organici;
- non presentare parti alterate o facilmente rimovibili;
- avere sufficiente resistenza sia all’acqua che al secco;
- avere buona adesività alle malte.
Il riuso di elementi lapidei provenienti da vecchie murature è subordinato ai requisiti sopra indicati ed alla pulitura e lavaggio delle superfici.
I muri in pietra viva hanno una capacità isolante ridotta: i locali risultano o troppo caldi d’estate o troppo freddi d’inverno. Anche laddove la pietra è resistente agli agenti atmosferici (pregio non accomunabile a tutti i tipi di pietra), potrebbe assorbire facilmente l’umidità e creare seri problemi legati alla possibile gelività del materiale.
Volendo comunque mantenere le peculiarità estetiche del muro in pietra, per ovviare al rischio della presenza di umidità, un tempo si costruivano i muri con mattoni verso l’interno, raddoppiandoli poi in pietra, nella parte esterna, assicurando così un miglioramento prestazionale della struttura.
Le murature realizzate con elementi in pietra naturale sono caratterizzate da un livello di durabilità piuttosto elevato e pertanto non richiedono nel medio periodo particolari interventi di manutenzione. Possibili effetti irritativi (irritazione cutanea, degli occhi o a carico delle prime vie respiratorie) legati all’utilizzo di malta cementizia per la posa in opera e per operazioni di ripristino possono interessare le fasi di manutenzione in modo analogo a quanto avviene in fase di prima costruzione.

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